Il 1996 è elegante, il colore è vivo lucente, le bollicine continuano a risalire verso l’alto anche dopo molto tempo.
Il naso è affascinante, un campo di fiori a primavera, erbe aromatiche, la frutta è matura e percepibile nota successiva alle precedenti, la crosta di pane torna più volte, poi ancora agrumi, tostati e una chiusura speziata avvincente, tutto con taglio netto e preciso, regalandosi un poco alla volta, senza mai diventare volgare, i tre quarti di nobiltà ci sono e si avvertono.
La bocca conferma che siamo di fronte ad vino che nasce per superare mode e convenzioni, l’acidità e la mineralità dopo 27 anni albergano da queste parti. La bocca è avvolgente, lunghissima nelle sensazioni palatali, non ci sono note di piacioneria, non c’è nulla che non debba essere così.